Tiziana Pascucci e Laura Nota
Il 20 e il 21 gennaio scorso si è tenuto presso l’Università di Roma “La Sapienza” il XXII Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana per l’Orientamento “Orientamento 5.0: verso nuovi futuri”, organizzato dalla Società Italiana Orientamento, dal Laboratorio Larios del Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università di Padova, e dall’Università di Roma “La Sapienza”.
L’Università Sapienza di Roma con la sua Rettrice, prof.ssa Antonella Polimeni, e i suoi Prorettori per le Politiche per l’orientamento e il tutorato (prof.ssa Tiziana Pascucci) e alla Quarta Missione e ai rapporti con la Comunità Studentesca, prof. Fabio Lucidi, hanno accolto il Congresso sia concettualmente, con la condivisione delle finalità e il coinvolgimento di colleghi e colleghe della stessa università e istituzioni scolastiche e formative del territorio, che fisicamente nell’Aula Magna del Rettorato per l’apertura e nel complesso Marco Polo per le sessioni successive.
Il Congresso ha voluto anche essere il coronamento di un anno di lavoro nell’ambito della commissione orientamento della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui), incentrato sul valore da attribuire alla ricerca, alla formazione di chi si vuole occupare di orientamento e al coinvolgimento di tutti quei ricercatori e ricercatrici che studiano i temi della progettazione del futuro. Così la Crui ha patrocinato il congresso, insieme alla Rus (Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile), alla Cnudd (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità) e alla Runipace (Rete delle università per la pace), reti volute per altro dalla Crui stessa, a sostegno dell’attenzione che viene riconosciuta ai temi dibattuti come quello del sapere, della ricerca universitaria, della sostenibilità e della pace, in relazione al futuro delle persone, e all’importanza di trattarli in modo scientificamente e deontologicamente fondato.
Anche le Università che hanno ospitato i precedenti congressi ci hanno affiancato con i loro patrocini e la presenza di loro studiosi e studiose, Università di Roma Tre (congresso del 2018), Università di Kore (congresso del 2019), Università di Parma (congresso del 2020), per continuare insieme a costruire la storia dell’orientamento in Italia.
Hanno dato il loro patrocinio pure il Forum Disuguaglianze e Diversità, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (Asvis), il Coordinamento Nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, il Centro per i Diritti Umani Antonio Papisca dell’Università di Padova, a testimonianza della relazione che intercorre fra progettazione del futuro, disuguaglianze, diritti umani. E così l’Associazione Italiana di Psicologia, che da tempo dà valore ai temi dell’orientamento, il Dipartimento di Psicologia dell’Università Milano Bicocca, la Fondazione Adriano Ossicini, il Comune di Roma Capitale e l’Istituto Matteo Ricci a sostegno dell’idea che fare orientamento di qualità è un tema sociale e che sono necessarie competenze specifiche e formazione.
Infine ci hanno accompagnato nei lavori, sia con i loro patrocini sia con partecipazione effettiva, anche la Federazione Nazionale Stampa Italiana, l’Associazione Articolo 21, il Sindacato Giornalisti del Veneto, l’Unione Cattolica Stampa Italiana, nella convinzione che è necessario stringere alleanze al fine di costruire un senso comune attento ad una idea di orientamento non riduttiva e superficiale quale lotta alla disinformazione e alle disuguaglianze.
Il congresso è stato un corpo vivo e relazionale grazie ad una effettiva e attenta partecipazione di più di 500 persone, fra professionisti e professioniste, studiosi e studiose dell’orientamento e di altre discipline, appartenenti a 42 università, di cui 6 internazionali, e ad altre diverse istituzioni del territorio italiano, che si sono riunite per approfondire diversi temi di valore per l’orientamento e il career counselling del futuro, per riflettere su come l’orientamento possa aiutare le giovani generazioni, stimolando nella collettività una maggiore consapevolezza critica in merito agli impatti delle sfide di oggi a livello sociale, ambientale, lavorativo, e promuovendo azioni a favore di futuri di benessere per tutte e tutti e del nostro stesso pianeta.
Il programma del convegno si è articolato in 2 sessioni plenarie, 2 tavole rotonde, 20 simposi e 8 sessioni parallele.
Nel corso della prima mattinata, nelle sessioni plenarie, coordinate da Tiziana Pascucci e Elisabetta Camussi, si è discusso di orientamento dignitoso e “disinteressato”, ovvero di un sapere, con basi scientifiche, deontologiche, proteso alla costruzione di processi di uguaglianza (Laura Nota); di disuguaglianza e diversità, fenomeni accresciuti pure dalla transizione digitale, che hanno aumentato la concentrazione del potere e del controllo, senza riuscire a dare corpo ad aspirazioni sociali e ambientali trasformative (Fabrizio Barca); di ecopacifismo femminista, della guerra e del militarismo come cause principali della distruzione degli ecosistemi, del riscaldamento globale e di aggravamento dell’oppressione di genere (Bruna Bianchi); di cambiamenti climatici nella storia e ancora in corso al fine di stimolare una migliore previsione del futuro e per delineare traiettorie da intraprendere necessariamente come umanità per garantirci la sopravvivenza (Laura Sadori); della necessità di pensare globalmente, con istituzioni globali di garanzia in difesa delle libertà fondamentali, tese a favorire l’universalismo dei diritti umani e ad assicurare la pace (Luigi Ferrajoli); di piste operative a partire da azioni disciplinari che mettano a fuoco il valore dei diversi saperi con il coinvolgimento dei contesti scolastici (Riccardo Faccini), fino ad arrivare a percorsi formativi e laboratoriali per l’età evolutiva che possono preparare le giovani generazioni ad affrontare con fiducia il futuro, insegnando loro a trasformare le preoccupazioni in aspirazioni professionali, e facendo toccare con mano che il cambiamento sociale oltre ad essere desiderabile è anche, a determinate condizioni, possibile (Maria Cristina Ginevra, Sara Santilli, Salvatore Soresi).
Nel corso della seconda mattinata, coordinata da Fabio Lucidi, si sono affrontate questioni legate al tema delle pari opportunità e dell’equità di genere che nella nostra società si caratterizzano ancora come barriere consistenti (Elisabetta Camussi), delle disuguaglianze e del loro impatto nelle giovani generazioni e nei loro contesti di vita che contribuiscono ad aumentare i fenomeni di vulnerabilità (Laura Sabbadini,); delle caratteristiche, delle determinanti e degli effetti delle fake news, e della loro influenza sulla vita delle persone anche in relazione a idee e pensieri che riguardano il futuro stesso (Monica Andolfatto, Federico Boffa). Sono state avviate riflessioni intorno a quesiti di valore in merito al futuro, quali: in che cosa consiste il senso del possibile? Che rapporti ci sono fra il possibile e il futuro? Come ci si orienta in essi, o come essi stessi orientano le nostre emozioni e il nostro agire? (Paolo Jedlowski, Vincenza Pellegrino); e per chiudere si è posta attenzione alla relazione che intercorre fra inclusione e orientamento, all’idea di orientamento come dispositivo di lotta alle disuguaglianze e di processo per costruire vite dignitose per tutti e tutte, a cominciare dalle persone con maggiori vulnerabilità, e in particolare con storie di migrazione (Paola Magnano, Rita Zarbo) e con storie di detenzione (Ernesto Lodi, Patrizia Patrizi).
Nel corso dei simposi, delle tavole rotonde e delle sessioni parallele sono stati approfonditi diversi temi, tra i quali: l’Orientamento come strumento d’innovazione e inclusione; Sfide, minacce e diseguaglianze nel mondo del lavoro, della formazione e della partecipazione sociale; Diritti umani e processi di costruzione del futuro; Disabilità, migrazioni, fenomeni di povertà ed empowerment per i progetti per il futuro; genere e progettualità; Gli interventi di orientamento in ottica preventiva ed educativa; Lavoro dignitoso, qualità della vita e inclusione; professionisti/e dell’orientamento nella società 5.0; Modelli e dimensioni dell’orientamento nell’ottica della giustizia sociale, dell’inclusione e della sostenibilità/verso una società 5.0; innovazione sociale; fake news sul mondo del lavoro e della formazione; competenze, valori e meritocrazia; PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e orientamento.
Il congresso è terminato con una riflessione corale dei partecipanti e delle partecipanti e degli studiosi e studiose dell’orientamento sulla funzione sociale che esso dovrebbe ricoprire nel prossimo futuro per ampliare il ventaglio di opportunità che le persone percepiscono, promuovendo nelle stesse la capacità di riacquistare voce e possibilità di realizzazione sociale e professionale all’interno delle proprie comunità di riferimento così da creare luoghi dove sogni e aspirazioni possano iniziare a prendere forma.
Link alla registrazione delle sessioni plenarie effettuata da Radio Radicale: