Il contributo dell’orientamento e del counselling all’agenda 2030
a cura di Salvatore Soresi, Laura Nota e Sara Santilli, Università di Padova
Il volume nasce dal coinvolgimento e dalla collaborazione di un consistente numero di studiosi e studiose di diverse università italiane, che, nell’ambito delle riflessioni proposte nel corso del XVIII Congresso della Società Italiana di Orientamento (SIO), si sono interrogati a proposito dei contributi che le scienze dell’orientamento, del counselling e della progettazione professionale possono fornire al perseguimento di quegli obiettivi che le Nazioni Unite hanno suggerito in favore di uno sviluppo equo, sostenibile ed inclusivo per tutti.
La parte prima del testo raccoglie alcune ‘Riflessioni sull’educazione, la formazione e l’alternanza scuola-lavoro’, che indicano la necessità di considerare con attenzione le questioni connesse ai processi e ai servizi educativi, che sempre di più si caratterizzano come complessi, interconnessi con le diverse realtà contestuali, e che stanno alla base dello sviluppo di conoscenze, capacità, competenze, che rimangono essenziali per riempire di significato anche sociale la partecipazione di tutti alla vita comunitaria e alla progettazione del futuro.
La seconda parte di questo volume è dedicata allo Sviluppo Professionale che, insieme a quello cognitivo, linguistico, motorio ed emotivo, concorre significativamente a promuovere, soprattutto nelle nuove generazioni, le competenze necessarie per fronteggiare le sfide che il futuro sembra indicare con sempre maggior nitidezza, anche al fine di consentire ad ognuno di noi di contribuire al perseguimento di quegli importanti obiettivi che l’ONU ha ormai da tempo indicato.
La terza parte raccoglie una serie di ‘Riflessioni sul lavoro’ e sui cambiamenti e su alcune distorsioni che lo stanno caratterizzando, suggerendo di pensare all’occupazione non solo in termini di reddito, ma anche di valore sociale, di contributo ad una progettazione dello sviluppo e alla ridistribuzione dei valori-prodotti che vengono generati.
La quarta parte è dedicata alla ‘Progettazione Professionale’, e riprende l’idea che l’orientamento e il counseling, recuperando le loro origini, possano ancora contribuire a rendere gli esseri umani meno egoisti, e meno calcolatori, più solidali, più rispettosi, più riconoscenti, sentendosi ‘meno padroni’ della natura e dei loro contesti di vita.
La quinta parte del volume, ‘Orientamento, counseling e situazioni di vulnerabilità’, è dedicata alle situazioni di maggiore marginalità, ricordando che spesso su queste persone si ‘accaniscono’ le condizioni socio-economiche dei nostri tempi riducendo loro ulteriormente spazi e possibilità.
Il volume inoltre presenta la Carta Memorandum dell’Orientamento e del Career Counseling per uno sviluppo dignitoso, inclusivo e sostenibile per tutti, frutto della elaborazione delle voci di più di cento persone, fra studiosi, studiose, ricercatori, ricercatrici, professioniste e professionisti che si occupano di orientamento, counselling e inclusione lavorativa. Le loro riflessioni hanno fatto emergere una serie di sfide che l’orientamento e il career counselling dovrebbero perseguire e le azioni che si dovrebbero svolgere per assumere un ruolo e una rilevanza di natura marcatamente sociale. La Carta-Memorandum ci invita, non solo ad abbandonare quelle pratiche che concorrono a sancire l’impotenza e l’irrilevanza dell’orientamento e del career counseling con programmi e interventi che continuano ad essere troppo spesso di bassa qualità ed obsoleti, ma anche e soprattutto a promuovere progetti che favoriscano la rimozione delle barriere e degli ostacoli alla realizzazione professionale di ampi numeri di persone, la promozione di una maggior inclusività degli ambienti formativi e lavorativi, il coinvolgimento e la promozione della partecipazione sociale e lavorativa di tutti e tutte e, in particolare, di coloro che a causa di condizioni limitanti si trovano a sperimentare gamme ristrette di possibilità.
Con la nostra Carta-Memorandum per l’orientamento ci auguriamo sia possibile promuovere una idea di orientamento che incoraggi a pensare con fiducia al futuro, che suggerisca di provare ad interconnettere il benessere economico con quello sociale ed ambientale rifiutandosi di proporre visioni della crescita e dello sviluppo schiave del mercato, della concorrenza infinita, della competizione, della legge del più forte, interessate unicamente al profitto individuale e a breve termine più che ad uno sviluppo a lungo termine e per tutti.