Dai satelliti dell’orientamento alla maglia degli orientatori: esperienza e propositi del gruppo di lavoro dell’Ordine degli psicologi della Regione Sicilia

Dai satelliti dell’orientamento alla maglia degli orientatori: esperienza e propositi del gruppo di lavoro dell’Ordine degli psicologi della Regione Sicilia
A cura del Gruppo di Lavoro “Orientamento nell’arco della vita”, Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana                                              

L’orientamento, così come il contesto economico e sociale in cui le sue figure professionali si trovano ad operare, è in continua evoluzione. Ciò determina la necessità, per chi se ne occupa, di acquisire, aggiornare, e saper gestire adeguatamente conoscenze e competenze, che gli permettano di operare efficacemente e con utenze diversificate, per la co-costruzione di traiettorie formativo-professionali soddisfacenti e significative. Le attività svolte nell’ambito dell’orientamento si prefiggono, dunque, l’obiettivo di aiutare le persone a leggere la complessità del mondo lavorativo odierno, promuovendo un ruolo attivo degli individui e incoraggiandoli alla realizzazione personale nell’arco della vita.

Vista la complessità delle azioni da intraprendere nel campo dell’orientamento formativo e professionale, e del ruolo ricoperto dagli orientatori, l’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana ha costituito un gruppo di lavoro denominato “Orientamento nell’arco della vita”, che attualmente sta proponendo e progettando iniziative volte da un lato ad analizzare lo stato dell’arte delle pratiche di orientamento svolte nel territorio siciliano, dall’altro a promuovere ricerche e proposte utili ad implementare le competenze degli orientatori, ad incentivare un  orientamento inclusivo e per tutti e a dare slancio alla diffusione di buone metodologie e prassi operative. Il gruppo è costituito da esperti con esperienze professionali e di ricerca nel campo dell’orientamento, in prevalenza psicologi.

Gli obiettivi definiti dal gruppo puntano in particolar modo alla ricognizione e promozione di buone pratiche di orientamento che tengano conto dei seguenti aspetti: (1) l’orientamento durante l’arco della vita, a partire dall’infanzia e fino all’età adulta; (2) l’orientamento all’interno di diversi contesti (scuole, università, comunità, carceri) e con differenti tipologie di utenti (studenti di ogni grado, lavoratori e disoccupati, persone con disabilità, persone che si trovano in uno stato di reclusione, chiunque si trovi in uno stato di svantaggio o necessiti di attività di consulenza relative al proprio sviluppo personale e professionale); (3) condivisione di metodologie aggiornate; (4) potenziamento delle competenze degli orientatori.

Partendo da queste premesse, l’attività del gruppo di lavoro abbraccia una visione dell’orientamento quale elemento chiave per la formulazione e la messa in atto di strategie adattive per lo sviluppo personale, professionale e sociale, che siano accessibili a tutti e in modo continuo e risultino in grado di promuovere le competenze personali del singolo ma anche di coinvolgere in questo processo altri attori sociali.

L’orientamento lifelong consente alla persona di creare significato e mettere in relazione gli aspetti personali, sociali, professionali e formativi in stretto collegamento al contesto socio-economico e ‘di porsi ed agire consapevolmente nelle situazioni di scelte’ (Soresi & Nota, 2012); per tale motivo è essenziale che la figura dell’orientatore abbia una formazione adeguata e che la sua attività sia valorizzata e riconosciuta nei contesti in cui opera.

Bibliografia
Soresi, S., & Nota, L. (2010). Sfide e nuovi orizzonti per l’orientamento. Diversità, sviluppo professionale. Giunti O.S., Firenze