Lucrezia Perrella, Salvatore Fadda, Ernesto Lodi, Patrizia Patrizi
Università di Sassari
Sin dalla fine degli anni ’90, i servizi di counseling hanno acquisito, in ambito universitario, un’importanza sempre più marcata, caratterizzata da crescente richiesta e diffusione, e da una più complessa visione della loro finalità: non solo intercettare gli aspetti della vita universitaria che possono rappresentare barriere allo sviluppo di carriera, ma valorizzare tanto le risorse individuali quanto quelle di contesto atte a favorire livelli elevati di qualità della vita negli ambienti cui le persone assegnano valore. In quest’ottica, Il Servizio di counseling dell’Università di Sassari interviene per la promozione e lo sviluppo del benessere delle/degli studenti, attraverso azioni di consulenza e di supporto finalizzate a rendere il percorso di studi un’esperienza che valorizzi le potenzialità di ogni studente/ssa, sostenendolo/la nella costruzione dei percorsi di carriera, nonché rispetto alle traiettorie di vita. L’obiettivo è quello di accompagnarli/le in un percorso di crescita personale e sociale, promuovendo il riconoscimento del significato delle proprie esperienze e vissuti nello studio e nella vita di ogni giorno. Tali esigenze sono diventate ancora più rilevanti per fronteggiare i molteplici cambiamenti legati alla pandemia da COVID-19. Quest’ultima, infatti, ha amplificato vissuti di precarietà e instabilità, mettendo a dura prova le capacità di resistenza, ristrutturazione e convivenza con emozioni e stati d’animo che hanno generato, per esempio, diverse forme di malessere psicologico (depressione, ansia, stress, etc.), vissuti di paura, precarietà, percezione di solitudine, incertezza nel futuro, vere e proprie barriere alla realizzazione dei percorsi di vita e di carriera.
Negli ambienti di lavoro, come noto, sussiste l’obbligo di valutazione del rischio stress lavoro-correlato (D. Lgs. 81/2008), non più come rischio emergente ma “concreto”, in grado di interessare trasversalmente qualsiasi settore lavorativo e ciascun/a lavoratore/trice. Su questa scia, per la prima volta, l’Ateneo di Sassari (in particolare il Servizio di Counseling in collaborazione con il Servizio Prevenzione e l’Area Didattica e Orientamento) ha avviato un’azione di valutazione soggettiva dello stress e del benessere rivolta a tutti/e gli/le studenti, al pari della valutazione per il personale. Gli obiettivi sono stati quelli di individuare: le aree di maggior rischio per lo sviluppo dello stress e del burnout in ambito accademico; i livelli di benessere o di disagio psicologico percepito; la valutazione degli effetti post pandemici; i fattori di rischio a livello organizzativo e individuale che più possono influire sullo stress; far emergere situazioni di vulnerabilità al fine di migliorare l’offerta del Servizio di Counseling e di attuare ulteriori azioni di miglioramento. Analogamente a quanto realizzato per i/le lavoratori/trici dell’Ateneo, è stato somministrato un questionario così composto: Scala dei fattori di stress in ambito accademico (E-CEA; Cabanach et al., 2016); il Well-being Profile (WB-Pro; Marsh et al., 2020; ed. it. a cura di Scalas, Lodi, Magnano, Marsch, under review) che valuta aspetti del benessere individuale e sociale; la Soddisfazione di vita (Lucas & Donnellan, 2012); il Flourishing (Diener et al., 2010); la College Satisfaction Scale (Lodi et al., 2017); la College Competencies Scale (Boerchi et al., 2021) che valuta dimensioni relative alla realizzazione e alla soddisfazione universitaria, per esempio la motivazione, la reazione agli insuccessi, l’autoefficacia accademica, ecc.; il Maslach Burnout Inventory–Student Survey (MBI-SS; Schaufeli et al., 2022); l’Utrecht Work Engagement Scale for Students (UWES-S; Schaufeli, et al., 2002).
Al questionario hanno risposto 1305 studenti (su 15000 iscritti circa). Tutti/e gli/le studenti hanno ricevuto un profilo con grafici del loro livello di stress studio-correlato e di benessere per agevolarli/e nell’individuazione delle aree di possibile miglioramento. Allo stesso tempo, è stato offerta, a chiunque volesse, l’opportunità di accedere a un colloquio con i/le counselor per supportarli/e al meglio sia nella lettura del profilo sia nelle loro richieste di accesso a un percorso di counseling qualora lo ritenessero opportuno.
Supportare lo sviluppo delle carriere e delle vite delle persone passa, a nostro avviso, attraverso azioni di questo genere, in cui la sensibilità dei contesti, non solo per le performance degli studenti ma soprattutto per la qualità della loro vita, possa accrescersi e trasformarsi in azioni di miglioramento concrete. Il fine è quello di garantire contesti inclusivi, prevenire le situazioni di disagio e promuovere condizioni di benessere ed empowerment individuale, collettivo, di contesto. Creare contesti attenti al (e, al contempo, generativi di) benessere, significa creare le condizioni “ambientali” migliori possibili affinché tutti e tutte possano esprimere al massimo le proprie potenzialità nel dispiegamento delle proprie carriere.